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Fin ora ti ho parlato di dove trovare delle bellissime immagini per le tue presentazioni ma non abbiamo ancora accennato al fatto che non tutti i file di immagine sono uguali.
Vorrei condividere con te i tre formati che utilizzo nelle mie presentazioni in modo da capire quali sono le differenze principali e quando utilizzare uno piuttosto che un altro.
Indice dei contenuti
JPEG – Joint Photographic Experts Group
Formato immagine di uso comune, largamente diffuso nel mondo della fotografia.
Ha un algoritmo di compressione che riduce le dimensione di un’immagine, mediamente, di 1/10 decimo rispetto alle dimensioni originali.
A grandi linee, l’algoritmo di compressione dei JPEG si basa sulla fusione dei pixel che appaioni simili tra loro.
Per questo motivo, è un file che riduce significativamente la qualità dell’immagine a vantaggio del peso ed quindi da non usare per immagazzinare immagini perché, una volta compresse non si puo’ più tornare indietro.
Nelle presentazioni il JPEG va bene per le fotografie ma non va bene per la la grafica (linee, tipografia, disegni, ecc.) perché tende a sgranare i contorni.
Infine il JPEG è un’immagine che vive su un solo livello, quindi avrà sempre lo sfondo bianco che potrebbe creare i problemi visti di sopra quando abbiamo parlato di immagini trasparenti e non.
PNG – Portable Network Graphics
Questo formato immagine si basa sull’algoritmo di compressione LSW che, a differenza della compressione del JPEG, lavora senza perdere l’informazione iniziale.
Quindi un PNG comprime l’immagine senza perdere i dettagli dell’originale, che magari non vengono visualizzati a schermo ma sono certamente recuperabili tramite editing grafico dal file stesso.
Per le presentazioni, la caratteristica più interessante del PNG è che supporta il livello di sfondo trasparente, per cui è possibile procurarsi delle foto con sfondo trasparente grazie a questo formato, che da ora in poi so già che adotterai come l’unico formato delle tue presentazioni.
Io utilizzo PNG tutte le volte che introduco un logo nello slidemaster, che lavoro con delle icone (a meno di poterle utilizzare in SVG o EPS ovviamente – vedi la guida definitiva all’uso delle icone in PowerPoint) o con immagini che mi serve abbiano lo sfondo trasparente.
In conclusione il PNG non rischia di sgranare, con il tempo e le compressioni come il JPEG.
GIF – Graphical Interchange Format
Formato immagine di bassissima qualità che permettono di immagazzinare 8 bit per pixel per un totale di 256 colori per immagine contro i 16 milioni del JPEG che raggiunge i limiti di cio che l’occhio umano puo vedere.
Il GIF nasce come formato specifico per il web negli anni 80. Quindi, considerando le esigenze legate alla banda svolgeva perfettamente il suo lavoro visto il peso minimo.
Il motivo per cui oggi tutti conoscono questo formato è che permette di immagazzinare più immagini in sequenza creando delle piccole animazioni che vengono spesso utilizzate sui social network.
Non pensare alle gif solo come una scadente animazione in loop perché ci si possono ricava dei lavori davvero interessanti.
Se, inserendo una GIF, in PowerPoint non vedi che si anima non preoccuparti, è tutto normale. Infatti, PowerPoint legge le GIF animate solo in modalità di presentazione.
Quindi, fai sempre un controllo in modalità presentazione della slide dove hai posto la GIF per verificare se sta funzionando corettamente.
Le GIF si possono scaricare normalmente da Google Images o da portali come giphy
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