Padroneggiare l’arte del data storytelling può migliorare significativamente l’impatto delle tue presentazioni
I dati da soli non bastano: per comunicare al meglio le evidenze ottenute dall’analisi dei dati è necessario anche un coinvolgimento emotivo. Per questo motivo è nato il data storytelling, che combina il potere delle storie con la concretezza dei dati per invitare all’azione.
Data storytelling significa, letteralmente, “raccontare una storia attraverso i dati” ovvero, utilizzare ciò che abbiamo ottenuto dall’analisi dei dati in modo strategico, per comunicare al meglio un messaggio, ispirando così una o più azioni nell’audience.
I dati contenuti in dashboard e fogli di calcolo fotografano una situazione, ma non riescono sempre a spiegare le relazioni o i rapporti di causa-effetto. Occorre quindi una narrazione, una cornice interpretativa che colleghi passato, presente e futuro a beneficio di tutti gli stakeholder.
Più facile a dirsi che a farsi?
Forse, ma in questo articolo ti offrirò 3 preziosi consigli per aiutarti a realizzare questo obiettivo e a trasformare i tuoi dati in una narrazione avvincente, capace di coinvolgere il tuo pubblico e di persuaderlo.
Alla fine della lettura avrai a disposizione nuovi strumenti per creare presentazioni veramente efficaci.
E se vuoi saperne di più su questa potente tecnica, ti invito a dare un’occhiata al mio libro ‘Presentare i dati‘: lì troverai tutto ciò che ti serve per padroneggiare alla perfezione lo storytelling dei dati.
Leggi anche: Come coinvolgere il pubblico durante le tue presentazioni
Personalizzare la narrazione dei dati per adattarla al pubblico: conosci la tua audience!
La comprensione del pubblico è la pietra angolare di una narrazione efficace dei dati. Senza una profonda comprensione di chi è il tuo pubblico, di cosa lo motiva e di come prende le decisioni, è improbabile che la tua storia raggiunga l’impatto desiderato.
Ma come si fa a capire veramente il proprio pubblico e perché è così fondamentale nel contesto del data storytelling?
Innanzitutto, pensa all’importanza di conoscere il background e il contesto di chi ti ascolta.
Sono esperti del settore o neofiti? Quale livello di dettaglio richiedono?
Capire il loro livello di competenza ti aiuta ad adattare la tu narrazione in modo che non sia né troppo semplicistica né troppo complessa. Ad esempio, presentare analisi statistiche dettagliate a un pubblico che non ha familiarità con la scienza dei dati potrebbe generare confusione anziché chiarezza. Al contrario, un’eccessiva semplificazione delle informazioni per un pubblico esperto potrebbe risultare poco professionale.
Allineando la complessità della presentazione dei dati alla familiarità del pubblico con l’argomento, puoi garantire che il messaggio sia accessibile e coinvolgente.
Non dimenticarti, poi, di studiare e scoprire quali meccanismi decisionali muovono l’audience.
Cosa guida le loro scelte? Sono influenzati dai dati quantitativi o rispondono meglio agli approfondimenti qualitativi?
Se il tuo pubblico è propenso a essere coinvolto da dati numerici, enfatizzare statistiche e tendenze chiave può essere efficace. Se invece apprezzano le storie personali e i dati qualitativi, l’inserimento di aneddoti e casi di studio può rendere i tuoi dati decisamente più convincenti.
Se arrivi a conoscere bene il tuo pubblico, puoi facilmente selezionare le informazioni da enfatizzare durante la presentazione. Nel data storytelling, infatti, non è importante quanti dati si mostrano: è importante capire quali di questi presentare e quali no.
Gestire il passaggio dalla fase esplorativa a quella esplicativa
Il successo della tua presentazione dipenderà in larga misura da quanto bene saprai gestire il passaggio dalla fase esplorativa a quella esplicativa.
“Maurizio, cosa sono queste due fasi e perché questa transizione è così importante?”.
Nella fase esplorativa, l’obiettivo principale è quello di analizzare tutti i dati, scoprire pattern e arrivare a conclusioni razionali. Potresti aver bisogno di creare numerosi grafici, diagrammi e dashboard per aiutarti a dare un senso alle informazioni e, pertanto, questa fase è caratterizzata da un alto livello di sperimentazione e analisi, mentre cerchi di capire cosa rivelano i dati stessi.
Tuttavia, quando arriva il momento di comunicare le tue conclusioni, devi passare dall’esplorazione alla spiegazione.
La fase esplicativa consiste nel distillare le intuizioni più significative del lavoro esplorativo e presentarle in una narrazione chiara e coerente. È qui che entra in gioco l’arte dello storytelling.
Non puoi semplicemente presentare tutti i grafici che hai prodotto e aspettarti che il pubblico tragga da solo conclusioni significative. Al contrario, devi guidarli attraverso i dati, evidenziando i punti chiave e spiegandone il significato.
Pensaci un attimo: credi davvero che una presentazione piena di innumerevoli grafici e diagrammi, uno più complesso dell’altro, sia la soluzione giusta per coinvolgere il tuo pubblico? Sarebbe il modo migliore per perdere l’attenzione dell’audience, compromettendo la possibilità di trasmettere il messaggio che vuoi comunicare.
Evita di commettere questo errore e concentrati, invece, sulla chiarezza e sull’obiettivo che vuoi raggiungere. Ogni elemento visivo delle tue slide deve avere una funzione specifica all’interno della narrazione. Ciò significa che devi scegliere le informazioni e le immagini più rilevanti che supportano al meglio la tua storia.
Lo so, è naturale voler mostrare l’intero frutto del tuo duro lavoro e la profondità della tua analisi. Tuttavia, è una tentazione a cui bisogna resistere. Al pubblico non interessano i dettagli esaustivi del processo di studio. A loro interessano i risultati che sono rilevanti per le loro esigenze e aspettative.
Non puntiamo a mostrare un’analisi di una complessità fine a sé stessa. Piuttosto, evidenziamo i passaggi più rilevanti per l’audience. “Uniamo i puntini” e presentiamo i singoli dati per sostenere il nostro messaggio.
Leggi anche: 3 modi per interagire con il pubblico durante una presentazione e guadagnarsi il suo interesse
Anticipa le domande e le obiezioni del pubblico!
In qualsiasi presentazione, è probabile che il pubblico abbia domande, dubbi o perplessità sui dati e sulle conclusioni che ne trai. Affrontare queste potenziali obiezioni in modo proattivo può aumentare significativamente la credibilità e la persuasività della tua narrazione.
“Ma Maurizio, come posso anticipare queste obiezioni prima ancora che vengano formulate?”.
Una strategia efficace consiste nell’effettuare un controllo approfondito dei dati e della narrazione preparata prima di eseguire la tua presentazione.
Fatti domande come:
- Ho spiegato chiaramente la fondatezza delle mie fonti e la metodologia che mi ha fatto arrivare alle mie conclusioni??
- I dati presentano potenziali bias o criticità che non ho considerato?
- Quali controargomenti potrebbero essere sollevati e come posso confutarli efficacemente?
Questo processo di auto-interrogazione ti può aiutare a costruire una storia più solida e difendibile.
Un altro approccio pratico consiste nell’organizzare sessioni di brainstorming con i tuoi colleghi.
Non devi necessariamente immaginare da solo tutte le domande che potrebbero esserti poste: fattele suggerire dai tuoi colleghi!
Discutendo la tua presentazione con loro puoi ottenere preziose indicazioni sui potenziali punti deboli e su eventuali carenze al livello di chiarezza, nonché identificare e affrontare quelle obiezioni che forse non avevi considerato. Inoltre, il feedback di terzi può fornire nuove prospettive e migliorare la qualità complessiva del tuo storytelling.
Non hai nessuno a cui chiedere un feedback su eventuali domande e la presentazione è ormai alle porte?
Strumenti di intelligenza artificiale come Copilot possono esserti estremamente utili in casi simili.
L’AI è in grado di simulare le reazioni del pubblico, fornendoti un elenco di potenziali domande e obiezioni in merito alla tua presentazione: individuale e avrai modo di affinare la tua narrazione e assicurarti di essere ben preparato ad affrontare le eventuali criticità che potrebbero sorgere. Per esempio, se Copilot suggerisce che il pubblico potrebbe mettere in dubbio l’affidabilità di una particolare fonte di dati, potresti includere informazioni aggiuntive per convalidare la fonte e rafforzare la tua credibilità.
Per di più, questo potente strumento può aiutarti in molte altre fasi del processo di creazione di presentazioni efficaci. Praticamente in ognuna di esse!
Vuoi sapere come?
Leggi questa mini-guida all’uso di Copilot per le presentazioni di PowerPoint, ricca di video tutorial che ti spiegano come sfruttarlo al meglio per migliorare la qualità del tuo lavoro.
Takeaways
- I dati da soli non bastano a stimolare l’audience ad agire. Combina il potere delle storie con la concretezza dei dati per creare una narrazione emotivamente coinvolgente. Questo approccio ti permetterà di rendere le informazioni presentate decisamente più persuasive.
- È fondamentale sapere chi è il tuo pubblico, il suo livello di competenza e cosa guida il processo decisionale. Adattare la complessità e il focus della presentazione dei dati in base al loro background assicura che il messaggio sia accessibile e coinvolgente.
- Il passaggio dall’esplorazione dei dati alla loro spiegazione è un aspetto centrale. Concentrati sulla chiarezza e sugli obiettivi, selezionando le informazioni e le immagini più rilevanti. Evita di sovraccaricare il pubblico con troppi dettagli; guidalo invece attraverso i punti chiave che supportano la tua narrazione.
- Sii proattivi nel rispondere a potenziali domande e dubbi. Esegui un controllo approfondito dei dati e della storia che hai costruito, chiedi il feedback dei tuoi colleghi e prendi in considerazione l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale come Copilot per simulare le reazioni del pubblico e prepararti al meglio.
- Lo storytelling dei dati consiste nell’articolare le informazioni presentate in una storia coinvolgente per sostenere il tuo messaggio. Crea una narrazione coerente che colleghi passato, presente e futuro, rendendo più facile per il pubblico comprendere il significato delle tue conclusioni.
FAQ
Qual è lo scopo dello storytelling dei dati?
Il data storytelling combina il potere delle storie con la concretezza dei dati per comunicare un messaggio e stimolare l’azione. Consiste nell’utilizzare le conclusioni tratte a seguito dell’analisi dei dati per creare una narrazione avvincente che coinvolga il pubblico.
Perché è importante conoscere il pubblico prima di una presentazione?
Conoscere il pubblico è fondamentale per una narrazione efficace dei dati. Capire il loro background, le loro competenze e i loro meccanismi decisionali ti permette di adattare la complessità e il focus della tua presentazione, assicurandoti che sia accessibile e coinvolgente.
Come anticipare le domande del pubblico durante una presentazione?
Per anticipare le domande del pubblico rivisita approfonditamente i dati e la narrazione con la quale hai deciso di esporli ancora prima della presentazione. Cerca di individuare i potenziali bias e le controargomentazioni, organizza sessioni di brainstorming con i colleghi o utilizza strumenti di intelligenza artificiale come Copilot per identificare e affrontare le possibili obiezioni.
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Comments on Che cos’è il data storytelling e quali sono i suoi 3 principi fondamentali?